Memoriale di Barletta

Il Sacrario Memoriale è stato inaugurato il 4 luglio 1970 a ricordo di 1326 Jugoslavi. L'imponente monumento fu progettato da Dušan Džamonja, scultore di fama internazionale scomparso nel 2009 all'età di ottantuno anni. In un'intervista rilasciata pochi anni prima della sua morte, indicò l'Ossario di Barletta tra le opere in cui riuscì ad esprimere pienamente la sua arte espressiva. L'intera struttura occupa una superficie complessiva di oltre duemila metri quadrati, ricavata nell'area nord-ovest del cimitero di Barletta. Il sacrario si estende per una lunghezza di 70 metri ed un'ampiezza di 20, ed è strutturato su due livelli per un'altezza complessiva di 11 metri. Nella parte superiore sono presenti alte steli ed enormi lastre tombali, interamente realizzate in cemento armato, che convergono verso il centro della composizione dove si trova un lucernario di forma circolare. Attraverso una scalinata in granito si accede alla cripta sotterranea, nella quale si trovano i resti dei partigiani slavi caduti durante la guerra di liberazione. I loro nomi sono scolpiti su due grandi portali di bronzo, posti l'uno di fronte all'altro sulle pareti semicircolari della cripta ed ordinati rispettivamente nei due elenchi dei "caduti e morti nell'Italia meridionale" e dei "Dispersi sul territorio dell'Italia meridionale". Dalla sala principale si accede ad una terrazza che si affaccia sulla sponda opposta dell'Adriatico, quasi a voler rimarcare la vicinanza e lo spirito di collaborazione tra i due popoli. Al centro del pavimento della cripta è presente un'ampia apertura circolare rivestita da un mosaico di colore rosso per simboleggiare il sangue versato dai combattenti jugoslavi in occasione della Resistenza antifascista e antinazista italiana.

Il gemellaggio tra Barletta e Herceg Novi. Il 23 settembre 1969 si venne a concretizzare quello che i giornali dell'epoca definirono "un «ponte» sull'Adriatico fra Barletta e Herceg Novi”. In ottemperanza a quanto stabilito dai sindaci e dai consigli comunali delle due città sin dal maggio dello stesso anno, venne siglato il gemellaggio tra Barletta e la città montenegrina di Herceg Novi, con l'intento di promuovere fra i due paesi una più concreta collaborazione. Durante la cerimonia del gemellaggio, il sindaco Vlaovic pose in risalto come il gemellaggio non fosse scaturito per caso, ma si poté realizzare anche per la disponibilità offerta dalla città di Barletta nella costruzione del sacrario commemorativo dei caduti jugoslavi deceduti nell'Italia meridionale e insulare durante l'ultima guerra. Il sindaco di Barletta rivolse il saluto e le felicitazioni dell'intera città di Barletta, fiera di stringere con la città di Herceg Novi un patto di gemellaggio "che sarà il simbolo dell'unione e della pace tra i due popoli, alimentato dall'amore e dal vincolo dei morti che riposeranno nel sacrario nel cimitero di Barletta”, aggiungendo che: « Il gemellaggio, oltre ad essere un fatto simbolico, vuole essere sul piano della vita pratica la realizzazione di rapporti economico-commerciali, culturali e spirituali fra i due popoli, attraverso uno scambio di notizie e di aiuti, preludio alla unione non soltanto delle due Nazioni vicine, ma di quelle delle Nazioni europee e del mondo, se simili iniziative venissero da tutti realizzate e coltivate. »